sabato 24 agosto 2013

Storia di Bouchaib, un'auto per tetto

da: www.tribunatreviso.it | di Agnese Moro                               

Ai cittadini della Marca Gioiosa, Laboriosa e Generosa Per motivi di lavoro faccio la strada che passa davanti alla casa della famiglia di Bouchaib Louckraimi almeno 4 volte al giorno. È da questo inverno che vedo un rudere con il tetto di nylon, che conosco da molti anni per essere stato da sempre occupato da persone in difficoltà, con dei giochi per bambini nello spazio antistante. Attualmente è recintato da una rete oscurante verde e alla sera c’è una lucetta accesa e un ombrellone multicolore che fa allegria in un posto così degradato. Il mio pensiero incomincia a girare intorno al fatto che lì dentro ci sono dei bambini. All’inizio di giugno circa, finalmente mi decido, fermo la macchina e suono al cancelletto. Mi apre un distinto signore seguito da due bambini di 1 anno e mezzo e 4 anni e una moglie giovane e spaurita e scopro che sono della mia stessa razza, la razza umana. Mi fanno entrare senza nessuna diffidenza e mi offrono il primo dei tanti thè bollenti alla menta e iniziamo a conoscerci. Bouchaib mi raccontra che è in Italia da 26 anni circa, anche lui con le sue vicissitudini personali, familiari e soprattutto lavorative: ha perso il lavoro per cui era regolarmente assunto. E così si ritrova immediatamente ai margini, come molti dei “nostri,” perché non riesce più a pagare l’affitto a Istrana e il passaparola gli fa trovare questo alloggio di fortuna. Dentro, nonostante il degrado, è tenuto tutto in ordine e pulito, la moglie lava i figli in secchi d’acqua e prepara i pasti con i buoni della Caritas. Hanno tutti i documenti in regola, Bouchaib ha versato regolarmente i contributi Inps, mi mostra tutte le carte e incominciamo a parlare insieme se non è il caso di trovare un’altra sistemazione, anche per i figli: quello di 4 anni non parla ancora. Bouchaib mi raconta che quasi ogni giorno vengono i vigili per dirli di sgomberare la casa, mi racconta di essere andato dal sindaco per chiedere aiuto e lavoro, ma questo gli ha suggerito di tornare in Marocco. In Marocco Bouchaib dopo più di vent’anni, dice di non avere più nessuno e che ormai conosce più italiani che marocchini. All’inizio di agosto accompagno il signore al Com.Unico per regolarizzare la sua residenza, fare richiesta di medico e pediatra, iscrizione alla scuola materna per i bambini. Penso: all’atto della richiesta sicuramente usciranno i vigili di nuovo, per valutare la già nota inagibilità della abitazione e sicuramente verrà presa in considerazione da parte del Comune e dei Servizi Sociali la condizione di disagio socio abitativa per una adeguata successiva presa in carico. Le cose invece precipitano e prendono tutt’altra direzione: in data 7 agosto vengo convocata dal sindaco per avere spiegazioni in merito alla presentata richiesta di residenza di Bouchaib. Mi presento accompagnata dalla mia famiglia e due cittadini che avevano seguito la faccenda fin dall’inizio. Non si istituisce nessun tavolo tecnico finalizzato alla soluzione del problema come scritto sui giornali, ma durante l’incontro durato un’ora circa viene continuamente ribadito il luogo comune che “come queste ce ne sono a migliaia di situazioni” e che il comune non può far molto, anzi, niente per tenere insieme la famiglia. Viene firmata l’ordinanza di sgombero, senza dare ai presenti una sia pur minima possibilità di trovare qualche soluzione alternativa. Lo sgombero viene eseguito senza resistenza alcuna il 9 agosto. Adesso la mamma e i bambini si trovano presso una comunità alloggio e il papà dorme prima in macchina e si riesce a trovare tramite l’assistente sociale per le emergenze di Treviso, un periodo di alloggio temporaneo presso il dormitorio pubblico. Ci sarà in futuro una casa, un lavoro e la possibilità di riunirsi per questa famiglia? Cosa mi ha spinto a scrivere al giornale dopo aver scoperchiato una situazione ai limiti dei diritti per l’infanzia e umanitari? In primo luogo la mia coscienza, e in ordine successivo il mio codice deontologico di medico e di pubblico ufficiale di fronte a una situazione di vera emergenza sanitaria presente nel territorio dove esercito ormai da più di 30 anni. Aiutando Bouchaib a regolarizzare la sua residenza non mi è mai passato per la testa di voler mettere in difficoltà il primo cittadino, che proprio perché “primo” ha il dovere principale di tutelare tutti quelli che vengono dopo di lui e versano in serie difficoltà. Mi auspico che scaturisca il bisogno di un dibattito pubblico e politico, un risveglio delle coscienze, per non perdere l’occasione giusta, sana, pacata, equilibrata di trovare insieme, al di là delle proprie posizioni di pancia, delle soluzioni di testa, per le prossime mille e mille situazioni che si presenteranno prossimamente ai Comuni, ai servizi Sociali. Adesso è compito della buona politica parlarsi per il bene di tutti, perché un domani potrebbe capitare ad ognuno di noi in difficoltà di trovarsi a dormire in macchina, con la vita stravolta in un attimo, dopo una rapida e veloce firma su un pezzo di carta, per rispettare la legge. Ringrazio tutti coloro che mi hanno letto senza pregiudizi e, come si dice, con il cuore in mano. Tutto questo a Preganziol, Treviso. 

sabato 10 agosto 2013

PREGANZIOL - MOGLIE E FIGLI IN LACRIME

Sgomberata una famiglia. Il papà vivrà in macchina

da: www.tribunatreviso.it | Rubina Bon

PREGANZIOL Non ha più un tetto sotto cui stare Bouchaib Loukraimi, 52 anni, marocchino da 24 anni in Italia. La mobilitazione di un gruppo di cittadini e del Collettivo ZtlWakeup! non è bastata ieri a scongiurare lo sgombero e la divisione della famiglia: la mamma, 32 anni, con i bimbi di 2 e 4 anni è stata affidata a una comunità protetta, come previsto dalla legge, mentre Bouchaib è stato lasciato in balia del proprio destino: «Se non troverò ospitalità, dormirò in macchina. Mi farò la licenza e andrò a vendere tappeti. Il sindaco mi ha detto di tornare in Marocco. Non è giusto parlarmi così, in questi anni sono sempre stato in regola». Ieri mattina, l’epilogo della vicenda della famiglia Loukraimi. Scongiurata l’azione delle forze dell’ordine (presenti vigili e Digos) dal momento che la famiglia ha accettato la soluzione prospettata dai Servizi sociali del Comune, ovvero lo smembramento del nucleo almeno per il prossimo mese. E se si è evitata la tensione, non sono mancati i momenti carichi di emozione, con le lacrime della mamma prima di salire sul pulmino del Comune che l’ha portata assieme ai figli nella comunità protetta. Da un anno i Loukraimi avevano occupato abusivamente una casa fatiscente al civico 259 di via Baratta Vecchia a San Trovaso. Bouchaib ha lavorato in regola come operaio per 24 anni in Italia, ma a Natale ha dovuto lasciare la sua occupazione a causa di alcuni persistenti problemi di salute della moglie. «Sono abusivo in questa casa eppure ho un contratto per la corrente», spiega il 52enne. In più occasioni a partire da novembre, il Comune aveva chiarito che la casa era inagibile. Qualche giorno fa, Bouchaib si è presentato in municipio per la richiesta di residenza. Ed è scoppiato il bubbone, sfociato nell’ordinanza di sgombero entro ieri. «Il sindaco ci ha convocati per avere spiegazioni sul perché stavamo aiutando questa famiglia», spiega Agnese Moro, una delle cittadine che si è mossa per i Loukraimi, «contestiamo il modo e il metodo con cui si è mossa l’amministrazione». Con i soldi necessari per pagare un mese di comunità a mamma e figli, secondo i cittadini il Comune avrebbe potuto trovare per un periodo ben più lungo un alloggio dove poter trasferire tutta la famiglia. Paola Borghesani parla di «un grosso fallimento della politica». Ieri mattina in via Baratta Vecchia sono arrivati anche i ragazzi di Ztl. Dopo varie telefonate tra i cittadini mobilitati e i Servizi sociali, con una ulteriore snervante attesa perché gli operatori recuperassero i seggiolini da auto per i bimbi, la mamma e i bimbi sono stati allontanati da casa. Bouchaib ha portato via i mobili nel deposito di un amico a Resana. 

venerdì 9 agosto 2013

Sloggiati da una casa inagibile. «Quella famiglia va aiutata»

da: www.tribunatreviso.it | Rubina Bon

PREGANZIOL La madre con i due bimbi in una comunità protetta, il padre in balìa del suo destino, costretto a dormire in macchina oppure a trovare un'altra soluzione di fortuna. È il destino a cui potrebbe andare incontro oggi una famiglia marocchina che vive a Preganziol e che rischia di essere smembrata. Entro stamattina, Bouchaib Loukraimi, 52 anni, assieme alla moglie e ai figli di due e quattro anni, dovrà lasciare l’abitazione di via Baratta Vecchia 259 a San Trovaso. Si tratta di un vecchio immobile fatiscente, disabitato da anni, che i Loukraimi hanno occupato in modo abusivo circa un anno fa. Il capofamiglia Bouchaib aveva perso il lavoro, dopo 23 anni in Italia come operaio, e non aveva trovato altro tetto per moglie e figli se non quello della casa abbandonata. A novembre 2012, un sopralluogo della polizia locale aveva evidenziato la fatiscenza dell’immobile, a cui era seguita, il mese successivo, la dichiarazione di inagibilità. A giugno il Comune di Preganziol aveva intimato ai proprietari di procedere allo sgombero, facendo uscire la famiglia marocchina. Ma l’operazione non è andata in porto. Richiamando rischi per la pubblica incolumità e la salute pubblica, nelle scorse ore il sindaco Sergio Marton ha firmato l’ordinanza di sgombero per la famiglia. Gli uffici si sono attivati per trovare una soluzione, come previsto dalla legge, per tutelare la madre e i figli, mentre il padre dovrà arrangiarsi. Una prospettiva, questa, contestata da un gruppo di cittadini che da qualche tempo ha preso a cuore la vicenda umana dei Loukraimi. «Abbiamo visto i giocattoli nel giardino di quella casa inagibile: ci siamo meravigliati e abbiamo voluto andare a fondo», spiegano, «il Comune sapeva di questa situazione da novembre. Eppure l’unica soluzione trovata è quella di smembrare la famiglia». Per evitare di separare i genitori, il gruppo di residenti è stato a colloquio anche dal sindaco Marton e dai Servizi sociali. L’obiettivo era quello di individuare un appartamento per trasferire temporaneamente la famiglia che sta vivendo l’emergenza. Ma questa strada pare in questo momento non percorribile. E stamattina, se i Loukraimi non lasceranno volontariamente la casa fatiscente, scatterà lo sgombero con le forze dell’ordine.

sabato 3 agosto 2013

Scuola, stangata buoni pasto. A settembre più 15 per cento

da: www.tribunatreviso.it | Rubina Bon

PREGANZIOL Costerà di più pranzare nelle mense scolastiche dell’Istituto comprensivo di Preganziol. La nuova gara d’appalto bandita dal Comune per il prossimo triennio, vinta dal Gruppo Serenissima Ristorazione che è stato anche l’unico a presentarsi, ha portato a una impennata della spesa. Il costo di un buono pasto per la materna passa da 3,60 euro più 40 centesimi per la merenda a 3,90 più 45 centesimi. Per le elementari dai vecchi 3,70 euro a 4 euro tondi. La stangata maggiore arriverà alle famiglie dei ragazzini che frequentano le medie: da settembre mangiare in mensa costerà 45 centesimi in più. Il buono lievita infatti da 3,75 a 4,20 euro. Con il nuovo appalto è stato istituito anche il buono mensa per i piccolissimi del nido. Finora la quota dei pasti era compresa nella retta, ora invece è stata scorporata. Il pranzo per i bimbi costerà 4,20 euro, a cui bisognerà aggiungere 0,45 euro per la merenda. «Per contenere comunque gli aumenti a carico delle famiglie», chiarisce l’assessore di reparto Susanna Errico, «il Comune si sobbarca metà dell’aumento del buono mensa». Trentaseimila euro in tutto, a cui vanno aggiunti 25 mila euro per pagare i pranzi agli alunni che beneficiano dell’esonero, totale o parziale, del buono mensa. Se la giunta Marton non avesse messo in campo questo sforzo, il conto per le famiglie sarebbe cresciuto di più. Ogni anno vengono serviti a bimbi e insegnanti 336 mila pasti.

domenica 28 luglio 2013

Dire, fare, partecipare!

Di Paola Borghesani


Cosa manca a Preganziol


Preganziol è un posto dove tutto sommato si vive abbastanza tranquillamente. 
Ma per chi arriva da fuori saltano subito agli occhi alcune discrepanze.
C'è infatti un profondo distacco tra i "residenti autoctoni" e i nuovi residenti, come se ci fossero due comunità che faticano ad integrarsi. Abitudini e bisogni diversi portano i primi ad accontentarsi di quello che il territorio offre, e i secondi a cercare fuori le risposte di cui hanno bisogno, relegando il paese al ruolo di "città dormitorio".

Viste le dimensioni abbastanza contenute di Preganziol, la qualità delle relazioni tra le persone dovrebbe essere di molto superiore. Mancano invece due fattori essenziali nella costruzione di una cittadinanza attiva e solidale: le reti di protezione sociale e la partecipazione.

Entrambe però non si creano da sole; anzi, i cittadini hanno già fatto molto costituendo numerose associazioni che, a vario titolo, si occupano di diversi ambiti: cultura, sport, solidarietà, tradizioni. 

Spesso le difficoltà finanziarie dei Comuni portano a delegare al volontariato puro la gestione di alcuni settori fondamentali per il benessere della persona (il sociale, lo sport e la cultura ad esempio), con il risultato che spesso le associazioni implodono e volontari hanno carichi eccessivi di lavoro e responsabilità al di sopra delle loro competenze.

Questo comunque non è sufficiente a creare quel senso di comunità che manca.

Il ruolo di chi amministra diventa fondamentale: vanno istituiti luoghi per la socializzazione, vanno create occasioni in cui i cittadini siano protagonisti nella gestione degli spazi e delle proposte, va promossa la partecipazione ai percorsi che portano alle scelte di governo della città dal PAT, alla scelta degli eventi culturali. 

La comunità va educata alla partecipazione, cercando ogni sistema che la favorisca: una comunicazione efficiente, delle proposte che avvicinino i cittadini alla politica, una sinergia stretta tra servizi i pubblici e gli abitanti, per favorire il benessere e per prevenire i disagi.
Io credo che i cittadini aspettino solo di venire accompagnati in quello che è un ruolo di Cittadinanza Attiva, diritto/dovere di ognuno di noi.

Esempi se ne potrebbero fare moltissimi; eccone solo alcuni per dimostrare che a costo zero si può fare molto:

ORTI URBANI: gestiti da anziani e scuole per un travaso di conoscenze e per la socializzazione.

SPAZI PER MUSICA E CULTURA: dove chi utilizza gli spazi gratis, si impegna a restituire alla comunità ciò che ha avuto, sotto forma di concerti e spettacoli;

COGESTIONE DELLA BIBLIOTECA: per un risparmio di risorse e un servizio potenziato;

LABORATORI DEI MESTIERI: tra pensionati e scuole, per mantenere vive le conoscenze che si vanno perdendo;

MERCATO KM 0: concedendo ai coltivatori locali l'inutilizzata piazza  Gabbin per la vendita settimanale dei loro prodotti;

ECOEDUCAZIONE: fornendo pannolini ecologici alle coppie di neogenitori e istituendo le casette dell'acqua.

Molte e molte altre cose si potrebbero fare ancora; sicuramente gli abitanti di Preganziol sono pieni di idee a riguardo.

E poi una cosa a cui forse nessuno ha mai pensato: se i cittadini non vanno dalla politica, sia la politica ad andare dai cittadini.

Oltre ad un banale (siamo nel 2013!) streaming delle sedute, il Consiglio Comunale deve uscire dal palazzo e diventare pubblico e aperto a tutti gli effetti: in piazza (quale?), al parco, nei quartieri (che devono ritrovare le sedi di rappresentanza);  sarà meno cerimonioso e pomposo, ma sicuramente più vicino ai cittadini.
E così tutti, un po' alla volta, torneremo a convincerci che la politica è un bene pubblico.

domenica 14 luglio 2013

Convocazione Consiglio Comunale del 18 luglio 2013


SalaConsiliare 200
da: www.comune.preganziol.tv.it

Si comunica che è stato convocato in seduta ordinaria pubblica di prima convocazione il Consiglio Comunale per il giorno 18 luglio 2013 - alle ore 17.00 presso la Sede Municipale, per la trattazione del seguente ordine del giorno:
  1. Adozione del Piano degli Interventi ai sensi dell'art. 18 della Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11
Il Presidente del Consiglio Comunale
Dr.ssa Valeria Salvati

Convocazione Consiglio Comunale del 17 luglio 2013

da: www.comune.preganziol.tv.it

SalaConsiliare 200
Si comunica che è stato convocato in seduta ordinaria pubblica di prima convocazione il Consiglio Comunale per il giorno 17 luglio 2013 - alle ore 17.00 presso la Sede Municipale, per la trattazione del seguente ordine del giorno:
  1. Regolamento comunale per l'assegnazione degli alloggi di proprietà comunale – Modifica
  2. Regolamento per i Nidi Comunali – Modifica
  3. Individuazione Comitati, Commissioni, Consigli ed Organismi Collegiali amministrativi e tecnici, ad elevata specializzazione, ritenuti indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali dell’Amministrazione, ai sensi dell’art. 96 del D.Lgs. n. 267/2000 e dell’art. 18 della Legge n. 448/2001.
  4. Conferma per l’anno 2013 dell’aliquota dell’Addizionale Comunale all'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche).
  5. Approvazione delle aliquote e delle detrazioni dell’Imposta Municipale Propria (IMU) per l’anno 2013.
  6. Piano Generale di sviluppo 2010-2014: aggiornamento 2013.
  7. Verifica quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie che potranno essere cedute in proprietà od in diritto di superficie. Determinazione prezzo di cessione per ciascuno tipo di area o fabbricato (art. 172 – comma 1, lett. c) - D. Lgs. 18/08/2000, n. 267).
  8. Costituzione fondo per gli interventi relativi alla categoria di opere concernenti le chiese e gli altri edifici beneficiari del contributo comunale ai sensi della L.R. n. 44 del 20.08.1987 e successive modificazioni ed integrazioni. Anno 2013.
  9. Servizi pubblici a domanda individuale esercizio finanziario 2013 – tasso di copertura.
  10. Approvazione Programma triennale delle Opere Pubbliche 2013-2015 ed elenco annuale delle Opere Pubbliche 2013.
  11. Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, ai sensi e per gli effetti dell’art. 58 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, L. 6 agosto 2008, n. 133: Approvazione.
  12. Bilancio annuale di previsione per l'esercizio 2013 - Relazione previsionale programmatica - Bilancio pluriennale triennio 2013-2015: Approvazione.
Il Presidente del Consiglio Comunale
Dr.ssa Valeria Salvati

lunedì 10 giugno 2013

Allagamento Via de Mille 16 maggio 2013

di: Gianluigi Bona

Una via di Preganziol


Egregio sig. Sindaco,

faccio parte di una famiglia residente in Via dei Mille, 47. La via presso cui abitiamo è stata recentemente soggetta ad allagamento a seguito dello straripamento del rio Dosson il 16 maggio scorso.

La zona di Via dei Mille e di Via Bassa nel comune di Preganziol è stata purtroppo soggetta a frequenti e continui allagamenti negli ultimi anni, a partire da una disastrosa alluvione accaduta circa 26 anni fa. L’ultimo momento di pericolo si era verificato solamente nel novembre scorso.

Giacchè la problematica della zona è ben nota, negli anni vi sono stati alcuni interventi parziali sul controllo delle acque del rio Dosson. Interventi che come è evidente non sono stati risolutori. Nel (lontano) 2007 (in particolare l’8 febbraio 2007) ho partecipato ad una riunione presso la sede municipale di Preganziol (cui partecipava un rappresentante del Consorzio di Bonifica del Sile) in cui si annunciavano nuovi lavori per sistemare la situazione ed in particolare la creazione di “casse di espansione” nella zona dell’impresa Goppion.

Grande è la rabbia nel constatare che nulla di ciò da è stato fatto o quantomeno iniziato, nella colpevole ignavia di una politica e di una amministrazione che, sforzandosi di essere positivi, si potrebbe definire generosamente lontana, disinteressata ed inefficace.

Inoltre, ho letto con profondo sgomento che la Sua amministrazione si appresterebbe ad autorizzare una speculazione edilizia di ben 82mila metri cubi nell’area dell’ex PIME. Non occorre avere una laurea in ingegneria idraulica per capire che tale speculazione aggraverebbe una situazione già compromessa. Mi chiedo quale brutto sogno possa far concepire ad un'Amministrazione di aggravare una situazione di fragilità idrogeologica che porta frequentemente diverse abitazioni ad essere minacciate da allagamenti, invece di adoperarsi per risolvere una situazione che si trascina da decenni.

Con la presente quindi le chiedo quali provvedimenti la Sua Amministrazione abbia intenzione di attuare per preservare le famiglie di Via dei Mille e di Via Bassa dal continuo rischio allagamenti e esprimo il più vivo sconcerto e profonda preoccupazione per il dissennato progetto sull’area ex PIME che la Sua amministrazione si accingerebbe ad approvare.

In attesa di un gentile riscontro

Cordiali saluti,

Gianluigi Bona

domenica 26 maggio 2013

Spazi e giovani a Preganziol

di Sara TorresanHear Me Out

Sempre più giovani in Italia, come nella provincia di Treviso, tentano di inseguire un sogno: quello di vivere di musica.
Sempre più giovani impegnano il loro tempo ed il loro denaro nella propria band, motivo di realizzazione personale, di evasione dalla quotidianità, sogno ad occhi aperti ed ovviamente perfezionamento tecnico – musicale.
Soprattutto i più giovani, purtroppo, talvolta sono costretti a rinunciare al proprio sogno per cause di forza maggiore.
Vuoi per dispendi economici troppo elevati per le loro possibilità, vuoi per il mancato ritrovamento di strutture consone alle proprie esigenze, vuoi per la mancanza di eventi locali disposti a farli suonare.
A Preganziol vi sono stabili abbandonati che a livello strutturale, di spazio e di praticità potrebbero diventare a fronte di un modico investimento un’ideale sala prove comunale, oltre che studio di registrazione e sala concerti. Potrebbero fungere altresì da sede per riunioni/ manifestazioni/ contest musicali.
Ciò contribuirebbe a rendere più concreta la realtà musicale giovanile del territorio di Preganziol e dintorni.
La proposta è dunque quella di sfruttare e riutilizzare gli spazi lasciati a decadere senza utilizzo, investendo così sul benessere psico-sociale di cittadini più o meno giovani.

sabato 18 maggio 2013

Le alluvioni non sono mai colpa dei fiumi

di Francesca Greco* | da: www.huffingtonpost.it


Ci risiamo. Un altro fiume che esonda, altre vittime, altri danni economici per la nostra economia locale.

Anche se spegnessi la tv, che ha appena riportato la prima vittima della piena nel Veronese la scena di fronte ai miei occhi non cambierebbe: sono di Orvieto. Siamo andati tutti sott'acqua giusto pochi mesi fa, e quei tronchi di alberi divelti e buttati per terra fanno male a vedersi,ogni volta che si passa sul ponte del fiume Paglia.

Abbiamo perso tutte le automobili dei pendolari che avevano parcheggiato in stazione, abbiamo perso attività produttive, ma soprattutto, la serenità. La commessa del negozio che ha fallito , mi vende sottocosto un giocattolo ancora pieno di fango, dicendomi che ha il cuore spezzato e che ancora ha gli incubi la notte. Sono traumi che rimangono per sempre.

Ma mettendo da parte l'emotività, è sempre bene restare lucidi e fare un ragionamento obbiettivo.
Alla University of East Anglia in questi mesi si sta discutendo su come creare un nuovo ciclo idrologico,che permetta di inserire il fattore umano nel corso del percorso che fa la nostra acqua dalle nuvole alle falde sotterranee,dai fiumi ai mari. L'uomo infatti ha un ruolo ormai così importante sul sistema naturale, che l'era geologica in cui viviamo e' stata denominata "Antropocene": l'era dove gli esseri umani hanno influito in modo ormai determinante su tutto il resto delle specie animali e vegetali, su tutte le risorse naturali e tutti gli ambienti terrestri e marini.

Siamo nell'era dominata dall'uomo, dunque. Tutti gli studi sugli allagamenti del Mississippi, e sui disastri naturali legati alle inondazioni, compresi quelli sullo Tsunami, sono giunti a delle conclusioni molto chiare e concordi: l'acqua "buona" , quella pulita, da bere, va sempre nelle mani di chi ha le capacità finanziarie e il potere politico di ottenerla.

L'acqua "nera", delle fogne, degli scarichi industriali e l'acqua marrone che esonda dai fiumi, invece, va sempre a colpire i più poveri, i più deboli, e le zone amministrative dove c'e' più alta corruzione. Il Quarto Rapporto delle Nazioni Unite sullo Sviluppo delle Risorse Idriche mondiali, dice chiaramente che sono sempre le donne, i bambini e, in generale, i poveri e i non-informati, quelli che muoiono nei disastri legati alle inondazioni, e che il fattore corruzione e' direttamente correlato ai morti causati da questi eventi.

Così e' successo per il Mississippi, così per lo Tsunami, cosi per tutte le esondazioni dei fiumi. Muore chi non viene avvisato, chi non e' protetto, o chi ha costruito la propria casa o attività produttiva in una zona esondabile, grazie alla corruzione e alla sventatezza dei politici che hanno permesso di edificare nelle naturali zone di sfogo dei fiumi.

I disastri delle alluvioni e anche i morti, sono colpa nostra. Le alluvioni non sono mai colpa dei fiumi. L'acqua cerca la sua strada naturalmente e, come e' giusto che sia, la trova.

È l'uomo che non ha rispettato questo naturale processo di espansione dell'acqua, che si impara alle scuole elementari, quando si studiano i vasi comunicanti.

La piena di un fiume prima o poi succede sempre, le serie storiche registrate degli idrologi parlano chiaro. Tutti sanno che le precipitazioni sono sempre impossibili da prevedere e che quindi prima o poi accadrà l'evento estremo.

Per quanto riguarda l'Italia, sappiamo benissimo quanto siamo già soggetti all'aumento di eventi estremi ( sia precipitazioni che siccità) e quindi dovremmo iniziare a mettere in conto che ormai per noi le inondazioni dei fiumi non possono essere ancora considerate "eventi eccezionali" ma al contrario, eventi che dovremmo saper gestire di routine, come i terremoti in Giappone.

Per iniziare un cambiamento bisogna partire dalle parole. E allora partiamo dal cambiare le parole. Basta con la parola "calamità naturale". Le inondazioni sono disastri umani. Sono fallimenti dell'uomo. Sono il segno della nostra incapacità a convivere con l'acqua. Con la nostra fonte di vita e sostentamento.

Le vittime dell'esondazione di un fiume in piena dovrebbero essere chiamate , invece che "vittime di calamità naturale", vittime di calamità politiche, amministrative, organizzative, che spesso si chiamano corruzione, illegalità, sotto-finanziamento delle infrastrutture di bonifica dei fiumi , negligenza , economica e politica, nella cura del territorio. Queste sono le nuove parole da usare. Prendiamo esempio dai "contratti di fiume" , iniziamo a implementarli dappertutto, utilizzando un approccio partecipativo con le comunità che vivono lungo lo stesso corso d'acqua, affinché si capiscano sia i pericoli sia le risorse legate ad esso, e affinché si condivida non solo la cultura del rispetto della natura e del suo corso naturale, ma anche la consapevolezza della gravità delle concessioni edilizie in zone sondabili e la gravità del non curare il proprio fiume, lago, territorio in generale.

Solo insieme ce la possiamo fare. Con la democrazia dal basso, con la cooperazione. Una calamità creata dall'uomo può solo essere sventata dall'uomo. Se non ci salviamo da soli, non sarà di certo l'acqua a farlo.





*Esperta in politiche idriche presso King’s College London e UNESCO

venerdì 17 maggio 2013

IMU e risorse per il Comune di Preganziol

di Andrea Trombin* per Preganziol Cultura Informazione

A seguito delle nuove disposizioni di cui alla legge di stabilità 2013, e le norme di cui ai D.L. 174/12, 179/12, e D.L. 95/2012 (Decreto sulla riduzione della spesa pubblica) sono state ridotte le risorse da trasferimenti da parte degli Enti Statali ed è stata rimodulata la capacità di spesa degli Enti territoriali, in particolare i Comuni.1
Le misure restrittive, per potere essere congrui con i parametri previsti dal Patto di Stabilità Interno, a sua volta dettati dai vincoli imposti dall’Unione Europea per il Patto di Stabilità Esterno, impongono delle restrizioni sull’utilizzo delle risorse e, di contro, una espansione sulle misure impositive dagli Enti Locali per poter sopperire alla mancanza dei trasferimenti.
Per quanto riguarda il Comune di Preganziol, analizzando la relazione dell’Organo Esecutivo al rendiconto a consuntivo del 2012 pubblicato in data 26/04/2013.2
Ci limiteremo ad analizzare la parte di spese correnti e le confronteremo con le entrate correnti, visto che queste rappresentano la parte più sostanziale degli impegni ed accertamenti di spesa e introiti, che garantiscono il funzionamento in regime di esercizio dell’Amministrazione Comunale.
In dettaglio si nota, nel prospetto di pagina 12 dove per un budget medio (tra accertato e impegnato) di circa 9,7 ml circa 7,6 siano dedicati alle spese correnti, l’indice di impegno degli stanziamenti per spese correnti copre circa il 78% del totale.
Passando a pag. 14, si nota come l’impegno accertato delle entrate correnti sia di circa 7,8 ml di cui 7,6 dalle dotazioni dei primi 3 titoli, di cui le entrate tributarie contribuiscono per circa 6 ml (circa il 77% sul totale).
Estendendo l’analisi al Titoli I, si evidenzia come le entrate da imposte siano l’80% del totale delle entrate Tributarie; tali entrate sono dovute sostanzialmente all’Addizionale IRPEF (aliquota dello 0,8% con esenzione fino a 10.000 €) e all’IMU.
Le restanti poste delle entrate correnti sono dovute a trasferimenti da altri Enti, che nel corso del tempo hanno cambiato varie denominazioni ma la cui sostanza è che continuano a diminuire nel corso degli anni con tendenza a diminuire ulteriormente (vedi riferimenti normativi di cui alla nota 1 piè di pagina).
Passando dal lato delle spese correnti, si nota come nei prospetti di pagina 31 e 32 queste ammontino a circa 7,2 ml su un totale di circa 9,5 ml di uscite totali (circa il 76%).
Il totale delle spese di personale (70 dipendenti per il 2012) ammonta a circa 2,5 ml circa un terzo del totale
Delle spese correnti, tenendo conto che anche una quota esigua può essere imputata a spese in conto capitale (quota marginale che possiamo trascurare).


PROSPETTIVE 2013:

Visti i dati numerici di cui sopra, tenendo conto delle scelte di Politica Fiscale che prevede la riduzione, se non l’eliminazione dell’IMU per il 2013, e la rimodulazione dei Fondi di trasferimento, il budget disponibile si ridurrà di entità considerevoli, visto che prevedibilmente si ridurrà anche il gettito dell’addizionale IRPEF, vista la persistente crisi economica, pensando che non sia prospettabile un aumento di questa aliquota visto che è già ai massimi previsti.
Sarebbe interessante interrogare la giunta circa il gettito IM, onde poter riparametrare il budget e vedere dove indirizzare le risorse per eventuali investimenti.
Il budget, dovrà necessariamente tener conto delle spese fisse di personale e servizi minimi, per cui si stima che dei 2,5 ml disponibili per gli investimenti 2012, pochi ne resteranno a disposizione per il 2013.



*Andrea Trombin è in possesso di una Laurea specialistica in Consulenza Aziendale.

1 - I riferimenti normativi, sono reperibili sul sito http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/e-GOVERNME1/Patto-di-S/CosaeilPatto/ e sui siti Istituzionali del parlamento e del Governo dove sono reperibili tutti i provvedimenti emessi.

2 - I documenti analizzati sono stati scaricati dal sito Istituzionale del Comune di Preganziol.

Preganziol - 16/05/2013

Via Luisello - Preganziol
Via Luisello - Preganziol
Via Luisello - Preganziol
Sottopasso a San Trovaso - Preganziol
Via Baratta Vecchia - Preganziol
Via Baratta Vecchia - Preganziol
Via Baratta Vecchia - Preganziol
Via Baratta Vecchia - Preganziol
Via Baratta Vecchia - Preganziol
Via Baratta Vecchia - Preganziol
Via Baratta Vecchia - Preganziol
Via Baratta Vecchia - Preganziol
Via Baratta Vecchia - Preganziol
Via Collegio dei Palazzi - Preganziol
Via Collegio dei Palazzi - Preganziol
Sottopasso via Baratta Nuova - Preganziol
Sottopasso via Baratta Nuova - Preganziol
Sottopasso via Baratta Nuova - Preganziol

Preganziol, Frescada: Scuole chiuse, frazioni isolate

mercoledì 15 maggio 2013

Nasce il supermercato per i disoccupati: spesa gratuita in cambio di volontariato


MODENA – La situazione del nostro Paese è sempre più drastica e, oltre a non essere presente un governo stabile, in Italia dal 2006 al 2011 si contano 615 nuovi poveri al giorno; a Milano, nel 2012, la Caritas ha accolto 100 mila persone registrando per la prima volta un aumento degli italiani nei confronti degli stranieri.
Nel 2013 i poveri che sono stati registrati ufficialmente ammontano a ben 4 milioni e il dato è in costante crescita; c’è chi però, per combattere questa estenuante crisi, ha deciso di creare qualcosa di innovativo.
Stiamo parlando del comune di Emporio Portobello, in provincia di Modena (Emilia Romagna) che nel mese di Maggio inaugurerà il nuovo supermercato per disoccupati.
Il comune ha selezionato 450  nuclei famigliari disagiati, controllando adeguatamente la dichiarazione Isee,  che avranno a disposizione in maniera gratuita una tessera e un numero di bollini con la quale poter fare la spesa gratuitamente. In cambio è necessario offrire un aiuto volontario presso la struttura almeno 1 volta alla settimana.
Si tratta di una fantastica iniziativa che, con molta probabilità, potrebbe essere espansa in tutto il territorio nazionale nel caso in cui riscontrasse successo.
Lo stesso portavoce Angelo Morselli del Centro per il Volontariato, afferma che “Portobello sarà composto da tre locali: magazzino, supermercato vero e proprio e un’area di incontro con le associazioni. Intendiamo instaurare con gli utenti un vero dialogo per cercare di assisterli in questa nuova fase di vita. Cambiare lo stile di consumo sarà uno dei primi obiettivi”

venerdì 10 maggio 2013

La biblioteca di Preganziol sia luogo di dibattito e di confronto

La biblioteca di Preganziol, dopo essere stata oggetto di molte discussioni (su orari, spazi interni, mostre e iniziative), il prossimo martedì 14 maggio ospiterà la presentazione del libro "La creatura di Mortegliano" di Antonio Chiumiento, ufologo. Non si vuole qui entrare nel merito della singola iniziativa né passare in rassegna i meriti dell'ospite. Viene tuttavia il dubbio se la biblioteca non sia intesa altro che come una vetrina per pubblicizzare libri e/o celebrità locali. Ci chiediamo se piuttosto la biblioteca non dovrebbe puntare a creare cultura, informazione e dibattiti, specie in un momento come quello attuale, di totale crisi di credibilità delle istituzioni. Potrebbe essere il posto e l'occasione per creare un dibattito, un confronto tra amministratori e cittadini su temi reali come l'economia; potrebbe aiutare a rafforzare il legame ormai molto fragile tra cittadini e istituzioni. Crediamo nel ruolo centrale della biblioteca nella realtà comunale di Preganziol, ma allo stesso tempo siamo convinti che sia essenziale ripensarne l'uso ampliando il campo delle iniziative, per esempio invitando amministratori locali, indipendentemente dal colore politico, che si siano resi protagonisti di piccole "rivoluzioni locali". Un esempio su tutti: Domenico Finiguerra. La realtà ci sta mettendo di fronte a seri problemi, locali, nazionali e internazionali; la soluzione non può essere quella di chiudersi a riccio ma l'esatto contrario: aprirsi al confronto, al dialogo e alle critiche. Solo così sarà possibile trovare delle risposte.

Preganziol Cultura Informazione

venerdì 29 marzo 2013

Acqua al mercurio. Scattano controlli ogni sei mesi.

da: www.tribunatreviso.it | Rubina Bon

PREGANZIOL. Scattano i controlli semestrali sulla concentrazione di mercurio nell'area a sud-ovest della zona rossa a Preganziol. A stabilirli è stata l'Usl 9 in seguito al lento ma progressivo avanzamento sotterraneo del mercurio nella falda compresa tra i 180 e i 300 metri di profondità proprio in direzione sud-ovest. L'area interessata è delimitata a nord da via Baratta Vecchia e via Collegio, a sud da via Marconi e laterali, via Schiavonia Nuova fino all'incrocio con via Matteotti e il Terraglio fino al civico 252. A ovest da via Luisello fino a 200 metri dopo l’incrocio a sud con via Marconi; ad est dalle vie Palladio, Saragat, Matteotti. A scopo cautelativo ed al fine di consentire l’utilizzo dell’acqua del proprio pozzo, il sindaco ha inviato una comunicazione ai proprietari di pozzi presenti nell’area verso cui sta avanzando il mercurio, chiedendo di effettuare analisi con cadenza semestrale. Veritas applicherà ai proprietari dei pozzi una tariffa agevolata per l'analisi del solo parametro del mercurio. Nei giorni scorsi il sindaco e l'assessore Nicola Giusto hanno incontrato il presidente del Comitato tutela acque potabili di Preganziol per un aggiornamento sulla questione. 

domenica 24 marzo 2013

In zona Iperlando l’antennone delle polemiche

da: www.tribunatreviso.it | Rubina Bon

PREGANZIOL. Arriva in zona IperLando l'antenna delle polemiche. In questi giorni una squadra di operai è al lavoro per installare il pennone del gestore “H3G”. Dell'antenna si parla dall'estate 2011, quando i residenti del quartiere di Sant'Urbano si erano riuniti in assemblea per chiedere all'amministrazione di stoppare il progetto fino all'approvazione del piano antenne. Secondo i cittadini, l'antenna sarebbe stata troppo vicino alle case e all'area verde dove giocano i bimbi. Nel frattempo il piano antenne è stato approvato, prevedendo anche il pennone nella zona commerciale. All'ok all'installazione da parte del Comune non aveva tuttavia fatto seguito l'intervento da parte del gestore. Ora, invece, si fa sul serio: un altro pennone, oltre a quello già posizionato diversi anni fa, svetterà sull'area dell'IperLando. Il gestore, dal canto suo, ha presentato in municipio tutta la documentazione necessaria per avere il via libera, comprese le simulazioni di misurazione dei campi elettromagnetici. In seguito alla mobilitazione dei residenti, Comune e Arpav avevano effettuato alcuni sopralluoghi per accertare che le emissioni totali prodotte dalle due antenne, quella esistente e quella nuova, non supereranno i limiti previsti dalla legge.

mercoledì 20 marzo 2013

Straripano i canali Elementari isolate. Bus soccorre i bimbi

da: www.tribunatreviso.it | Rubina Bon

Preganziol, strade chiuse e gravi disagi per gli allagamenti A Vacil camion rovesciato, allerta per la piena dello Zero

PREGANZIOL. Esondano i fossi perché il canale Dosson non riceve più acqua e il tratto finale di via Bassa viene ricoperto da trenta centimetri di acqua: isolate ieri pomeriggio le elementari “Comisso” a Frescada Ovest. Per far uscire i 95 bambini, cinque classi in tutto, al termine del rientro pomeridiano, il Comune ha attivato la macchina di emergenza. Impossibile, infatti, per i genitori accedere all'area antistante la scuola: il tratto di via Bassa dall'incrocio con via Fratelli Bandiera fino ad oltre i campi sportivi era pieno d'acqua. Sarebbero serviti gli stivali, ma per questioni di sicurezza la strada è stata chiusa e i genitori allontanati al di là del ponte sul Dosson. Il Comune ha richiesto d'urgenza l'invio di un autobus dell'Actt che in due turni ha caricato i bambini che attendevano nel giardino delle “Comisso” e, attraversando la zona allagata, li ha portati all'asciutto, oltre il ponte, dove c'erano mamme e papà. Intanto i volontari della protezione civile hanno acceso le pompe di aspirazione per togliere, seppur lentamente, l'acqua dalla carreggiata e riversarla nel Dosson, cresciuto a dismisura nelle ultime ore e ormai giunto quasi al limite. In via Bassa anche gli assessori del Comune Nicola Giusto, Alessandro Zuliani e Susanna Errico. L'esondazione di ieri ha riportato alla luce il problema del canale Dosson. «Siamo alle solite. E pensare che c'è un progetto esecutivo già pronto per la sistemazione del corso e per la creazione delle vasche di laminazione nell'area della Goppion», denunciano i residenti. Problemi nel pomeriggio con i fossi anche in via Mattielli, dove l'acqua impediva di vedere la strada e il Comune ha sistemato i cartelli, allertando anche la Provincia, all'incrocio tra via Luisello e via Sagramora, in via XXV Aprile. Tragedia sfiorata, verso le 10 di ieri, in via Serenissima a Vacil di Breda: un camion per la raccolta dei rifiuti, a causa dell'asfalto viscido e della pioggia battente, è finito nel canale a bordo strada. Illeso il conducente, per il recupero del mezzo sono intervenuti i vigili del fuoco. A Zero Branco, sorvegliato speciale lo Zero, molto ingrossato tanto da destare la curiosità dei passanti nel tratto in centro. Fossi esondati nelle zone critiche del territorio, ovvero il Montiron Basso e via Bettin. A Zenson, Protezione civile in allerta in via Toti, con i fossi a livello della strada.


19 marzo 2013  

sabato 5 gennaio 2013

Volantino Cultura e Diritti


Cultura e Diritti


Tira una brutta aria da queste parti. E’ il vento dell’arretratezza culturale che parte dalla Liguria e arriva diretto nella Marca Trevigiana.

Persone con ruoli pubblici importanti, un parroco, un assessore, fanno del bieco moralismo sulla pelle delle DONNE.

E la cosa peggiore è che lo fanno sulla pelle delle donne violate o ammazzate.

l’Italia ha un record terribile in questo : un femminicidio ogni due giorni nel 2012! Qui non si scherza, non ci si possono permettere predicozzi falsamente moralistici né commenti leggeri su FB; ogni donna che viene violata, maltrattata, ammazzata, riveste una pesante sconfitta per tutta la società italiana.

Veniamo da vent’anni in cui la figura della donna è stata oggetto di pesanti strumentalizzazioni, il suo corpo reso merce; e questo è passato come messaggio culturale pregnante.

Non c’era davvero bisogno di tornare a questi biechi commenti maschilisti.

Cosa significa “provocare”? Significa forse che il maschio italiano ha biechi istinti a cui non sa sottrarsi? Che è sufficiente che una ragazza vesta in modo poco conforme ad una vecchia morale, per scatenare il bisogno di stupro o la follia omicida in un uomo? Significa che una donna non può respingere degli approcci non graditi, senza temere di essere massacrata di botte? Significa che una donna deve aspettarsi ritorsioni e violenze di ogni genere se decide di lasciare un uomo o se vuole affermare la propria identità all'interno di una coppia?

Quello che serve alle nostre comunità è il ritorno ad una vera cultura di genere che riporti dignità e rispetto per le donne. Una cultura che permei la società, che sia per le nuove generazioni un supporto per una crescita civile e moderna, in cui le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini: sul lavoro, in famiglia, all’interno della comunità in cui vivono.

Serve una rinascita etica che passi da investimenti umani ed economici in tutti settori in cui l’educazione, la prevenzione, il sostegno alle persone sono fondamentali per una crescita sana e consapevole degli individui.

Serve poi la consapevolezza dell’importanza che chiunque abbia un ruolo pubblico, deve farsi portavoce delle istanze di tutti i cittadini, non di un suo sentire personale.