domenica 26 maggio 2013

Spazi e giovani a Preganziol

di Sara TorresanHear Me Out

Sempre più giovani in Italia, come nella provincia di Treviso, tentano di inseguire un sogno: quello di vivere di musica.
Sempre più giovani impegnano il loro tempo ed il loro denaro nella propria band, motivo di realizzazione personale, di evasione dalla quotidianità, sogno ad occhi aperti ed ovviamente perfezionamento tecnico – musicale.
Soprattutto i più giovani, purtroppo, talvolta sono costretti a rinunciare al proprio sogno per cause di forza maggiore.
Vuoi per dispendi economici troppo elevati per le loro possibilità, vuoi per il mancato ritrovamento di strutture consone alle proprie esigenze, vuoi per la mancanza di eventi locali disposti a farli suonare.
A Preganziol vi sono stabili abbandonati che a livello strutturale, di spazio e di praticità potrebbero diventare a fronte di un modico investimento un’ideale sala prove comunale, oltre che studio di registrazione e sala concerti. Potrebbero fungere altresì da sede per riunioni/ manifestazioni/ contest musicali.
Ciò contribuirebbe a rendere più concreta la realtà musicale giovanile del territorio di Preganziol e dintorni.
La proposta è dunque quella di sfruttare e riutilizzare gli spazi lasciati a decadere senza utilizzo, investendo così sul benessere psico-sociale di cittadini più o meno giovani.

sabato 18 maggio 2013

Le alluvioni non sono mai colpa dei fiumi

di Francesca Greco* | da: www.huffingtonpost.it


Ci risiamo. Un altro fiume che esonda, altre vittime, altri danni economici per la nostra economia locale.

Anche se spegnessi la tv, che ha appena riportato la prima vittima della piena nel Veronese la scena di fronte ai miei occhi non cambierebbe: sono di Orvieto. Siamo andati tutti sott'acqua giusto pochi mesi fa, e quei tronchi di alberi divelti e buttati per terra fanno male a vedersi,ogni volta che si passa sul ponte del fiume Paglia.

Abbiamo perso tutte le automobili dei pendolari che avevano parcheggiato in stazione, abbiamo perso attività produttive, ma soprattutto, la serenità. La commessa del negozio che ha fallito , mi vende sottocosto un giocattolo ancora pieno di fango, dicendomi che ha il cuore spezzato e che ancora ha gli incubi la notte. Sono traumi che rimangono per sempre.

Ma mettendo da parte l'emotività, è sempre bene restare lucidi e fare un ragionamento obbiettivo.
Alla University of East Anglia in questi mesi si sta discutendo su come creare un nuovo ciclo idrologico,che permetta di inserire il fattore umano nel corso del percorso che fa la nostra acqua dalle nuvole alle falde sotterranee,dai fiumi ai mari. L'uomo infatti ha un ruolo ormai così importante sul sistema naturale, che l'era geologica in cui viviamo e' stata denominata "Antropocene": l'era dove gli esseri umani hanno influito in modo ormai determinante su tutto il resto delle specie animali e vegetali, su tutte le risorse naturali e tutti gli ambienti terrestri e marini.

Siamo nell'era dominata dall'uomo, dunque. Tutti gli studi sugli allagamenti del Mississippi, e sui disastri naturali legati alle inondazioni, compresi quelli sullo Tsunami, sono giunti a delle conclusioni molto chiare e concordi: l'acqua "buona" , quella pulita, da bere, va sempre nelle mani di chi ha le capacità finanziarie e il potere politico di ottenerla.

L'acqua "nera", delle fogne, degli scarichi industriali e l'acqua marrone che esonda dai fiumi, invece, va sempre a colpire i più poveri, i più deboli, e le zone amministrative dove c'e' più alta corruzione. Il Quarto Rapporto delle Nazioni Unite sullo Sviluppo delle Risorse Idriche mondiali, dice chiaramente che sono sempre le donne, i bambini e, in generale, i poveri e i non-informati, quelli che muoiono nei disastri legati alle inondazioni, e che il fattore corruzione e' direttamente correlato ai morti causati da questi eventi.

Così e' successo per il Mississippi, così per lo Tsunami, cosi per tutte le esondazioni dei fiumi. Muore chi non viene avvisato, chi non e' protetto, o chi ha costruito la propria casa o attività produttiva in una zona esondabile, grazie alla corruzione e alla sventatezza dei politici che hanno permesso di edificare nelle naturali zone di sfogo dei fiumi.

I disastri delle alluvioni e anche i morti, sono colpa nostra. Le alluvioni non sono mai colpa dei fiumi. L'acqua cerca la sua strada naturalmente e, come e' giusto che sia, la trova.

È l'uomo che non ha rispettato questo naturale processo di espansione dell'acqua, che si impara alle scuole elementari, quando si studiano i vasi comunicanti.

La piena di un fiume prima o poi succede sempre, le serie storiche registrate degli idrologi parlano chiaro. Tutti sanno che le precipitazioni sono sempre impossibili da prevedere e che quindi prima o poi accadrà l'evento estremo.

Per quanto riguarda l'Italia, sappiamo benissimo quanto siamo già soggetti all'aumento di eventi estremi ( sia precipitazioni che siccità) e quindi dovremmo iniziare a mettere in conto che ormai per noi le inondazioni dei fiumi non possono essere ancora considerate "eventi eccezionali" ma al contrario, eventi che dovremmo saper gestire di routine, come i terremoti in Giappone.

Per iniziare un cambiamento bisogna partire dalle parole. E allora partiamo dal cambiare le parole. Basta con la parola "calamità naturale". Le inondazioni sono disastri umani. Sono fallimenti dell'uomo. Sono il segno della nostra incapacità a convivere con l'acqua. Con la nostra fonte di vita e sostentamento.

Le vittime dell'esondazione di un fiume in piena dovrebbero essere chiamate , invece che "vittime di calamità naturale", vittime di calamità politiche, amministrative, organizzative, che spesso si chiamano corruzione, illegalità, sotto-finanziamento delle infrastrutture di bonifica dei fiumi , negligenza , economica e politica, nella cura del territorio. Queste sono le nuove parole da usare. Prendiamo esempio dai "contratti di fiume" , iniziamo a implementarli dappertutto, utilizzando un approccio partecipativo con le comunità che vivono lungo lo stesso corso d'acqua, affinché si capiscano sia i pericoli sia le risorse legate ad esso, e affinché si condivida non solo la cultura del rispetto della natura e del suo corso naturale, ma anche la consapevolezza della gravità delle concessioni edilizie in zone sondabili e la gravità del non curare il proprio fiume, lago, territorio in generale.

Solo insieme ce la possiamo fare. Con la democrazia dal basso, con la cooperazione. Una calamità creata dall'uomo può solo essere sventata dall'uomo. Se non ci salviamo da soli, non sarà di certo l'acqua a farlo.





*Esperta in politiche idriche presso King’s College London e UNESCO

venerdì 17 maggio 2013

IMU e risorse per il Comune di Preganziol

di Andrea Trombin* per Preganziol Cultura Informazione

A seguito delle nuove disposizioni di cui alla legge di stabilità 2013, e le norme di cui ai D.L. 174/12, 179/12, e D.L. 95/2012 (Decreto sulla riduzione della spesa pubblica) sono state ridotte le risorse da trasferimenti da parte degli Enti Statali ed è stata rimodulata la capacità di spesa degli Enti territoriali, in particolare i Comuni.1
Le misure restrittive, per potere essere congrui con i parametri previsti dal Patto di Stabilità Interno, a sua volta dettati dai vincoli imposti dall’Unione Europea per il Patto di Stabilità Esterno, impongono delle restrizioni sull’utilizzo delle risorse e, di contro, una espansione sulle misure impositive dagli Enti Locali per poter sopperire alla mancanza dei trasferimenti.
Per quanto riguarda il Comune di Preganziol, analizzando la relazione dell’Organo Esecutivo al rendiconto a consuntivo del 2012 pubblicato in data 26/04/2013.2
Ci limiteremo ad analizzare la parte di spese correnti e le confronteremo con le entrate correnti, visto che queste rappresentano la parte più sostanziale degli impegni ed accertamenti di spesa e introiti, che garantiscono il funzionamento in regime di esercizio dell’Amministrazione Comunale.
In dettaglio si nota, nel prospetto di pagina 12 dove per un budget medio (tra accertato e impegnato) di circa 9,7 ml circa 7,6 siano dedicati alle spese correnti, l’indice di impegno degli stanziamenti per spese correnti copre circa il 78% del totale.
Passando a pag. 14, si nota come l’impegno accertato delle entrate correnti sia di circa 7,8 ml di cui 7,6 dalle dotazioni dei primi 3 titoli, di cui le entrate tributarie contribuiscono per circa 6 ml (circa il 77% sul totale).
Estendendo l’analisi al Titoli I, si evidenzia come le entrate da imposte siano l’80% del totale delle entrate Tributarie; tali entrate sono dovute sostanzialmente all’Addizionale IRPEF (aliquota dello 0,8% con esenzione fino a 10.000 €) e all’IMU.
Le restanti poste delle entrate correnti sono dovute a trasferimenti da altri Enti, che nel corso del tempo hanno cambiato varie denominazioni ma la cui sostanza è che continuano a diminuire nel corso degli anni con tendenza a diminuire ulteriormente (vedi riferimenti normativi di cui alla nota 1 piè di pagina).
Passando dal lato delle spese correnti, si nota come nei prospetti di pagina 31 e 32 queste ammontino a circa 7,2 ml su un totale di circa 9,5 ml di uscite totali (circa il 76%).
Il totale delle spese di personale (70 dipendenti per il 2012) ammonta a circa 2,5 ml circa un terzo del totale
Delle spese correnti, tenendo conto che anche una quota esigua può essere imputata a spese in conto capitale (quota marginale che possiamo trascurare).


PROSPETTIVE 2013:

Visti i dati numerici di cui sopra, tenendo conto delle scelte di Politica Fiscale che prevede la riduzione, se non l’eliminazione dell’IMU per il 2013, e la rimodulazione dei Fondi di trasferimento, il budget disponibile si ridurrà di entità considerevoli, visto che prevedibilmente si ridurrà anche il gettito dell’addizionale IRPEF, vista la persistente crisi economica, pensando che non sia prospettabile un aumento di questa aliquota visto che è già ai massimi previsti.
Sarebbe interessante interrogare la giunta circa il gettito IM, onde poter riparametrare il budget e vedere dove indirizzare le risorse per eventuali investimenti.
Il budget, dovrà necessariamente tener conto delle spese fisse di personale e servizi minimi, per cui si stima che dei 2,5 ml disponibili per gli investimenti 2012, pochi ne resteranno a disposizione per il 2013.



*Andrea Trombin è in possesso di una Laurea specialistica in Consulenza Aziendale.

1 - I riferimenti normativi, sono reperibili sul sito http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/e-GOVERNME1/Patto-di-S/CosaeilPatto/ e sui siti Istituzionali del parlamento e del Governo dove sono reperibili tutti i provvedimenti emessi.

2 - I documenti analizzati sono stati scaricati dal sito Istituzionale del Comune di Preganziol.

Preganziol - 16/05/2013

Via Luisello - Preganziol
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Preganziol, Frescada: Scuole chiuse, frazioni isolate

mercoledì 15 maggio 2013

Nasce il supermercato per i disoccupati: spesa gratuita in cambio di volontariato


MODENA – La situazione del nostro Paese è sempre più drastica e, oltre a non essere presente un governo stabile, in Italia dal 2006 al 2011 si contano 615 nuovi poveri al giorno; a Milano, nel 2012, la Caritas ha accolto 100 mila persone registrando per la prima volta un aumento degli italiani nei confronti degli stranieri.
Nel 2013 i poveri che sono stati registrati ufficialmente ammontano a ben 4 milioni e il dato è in costante crescita; c’è chi però, per combattere questa estenuante crisi, ha deciso di creare qualcosa di innovativo.
Stiamo parlando del comune di Emporio Portobello, in provincia di Modena (Emilia Romagna) che nel mese di Maggio inaugurerà il nuovo supermercato per disoccupati.
Il comune ha selezionato 450  nuclei famigliari disagiati, controllando adeguatamente la dichiarazione Isee,  che avranno a disposizione in maniera gratuita una tessera e un numero di bollini con la quale poter fare la spesa gratuitamente. In cambio è necessario offrire un aiuto volontario presso la struttura almeno 1 volta alla settimana.
Si tratta di una fantastica iniziativa che, con molta probabilità, potrebbe essere espansa in tutto il territorio nazionale nel caso in cui riscontrasse successo.
Lo stesso portavoce Angelo Morselli del Centro per il Volontariato, afferma che “Portobello sarà composto da tre locali: magazzino, supermercato vero e proprio e un’area di incontro con le associazioni. Intendiamo instaurare con gli utenti un vero dialogo per cercare di assisterli in questa nuova fase di vita. Cambiare lo stile di consumo sarà uno dei primi obiettivi”

venerdì 10 maggio 2013

La biblioteca di Preganziol sia luogo di dibattito e di confronto

La biblioteca di Preganziol, dopo essere stata oggetto di molte discussioni (su orari, spazi interni, mostre e iniziative), il prossimo martedì 14 maggio ospiterà la presentazione del libro "La creatura di Mortegliano" di Antonio Chiumiento, ufologo. Non si vuole qui entrare nel merito della singola iniziativa né passare in rassegna i meriti dell'ospite. Viene tuttavia il dubbio se la biblioteca non sia intesa altro che come una vetrina per pubblicizzare libri e/o celebrità locali. Ci chiediamo se piuttosto la biblioteca non dovrebbe puntare a creare cultura, informazione e dibattiti, specie in un momento come quello attuale, di totale crisi di credibilità delle istituzioni. Potrebbe essere il posto e l'occasione per creare un dibattito, un confronto tra amministratori e cittadini su temi reali come l'economia; potrebbe aiutare a rafforzare il legame ormai molto fragile tra cittadini e istituzioni. Crediamo nel ruolo centrale della biblioteca nella realtà comunale di Preganziol, ma allo stesso tempo siamo convinti che sia essenziale ripensarne l'uso ampliando il campo delle iniziative, per esempio invitando amministratori locali, indipendentemente dal colore politico, che si siano resi protagonisti di piccole "rivoluzioni locali". Un esempio su tutti: Domenico Finiguerra. La realtà ci sta mettendo di fronte a seri problemi, locali, nazionali e internazionali; la soluzione non può essere quella di chiudersi a riccio ma l'esatto contrario: aprirsi al confronto, al dialogo e alle critiche. Solo così sarà possibile trovare delle risposte.

Preganziol Cultura Informazione