da: www.tribunatreviso.it | di Daniele Ferrazza
«L’Ikea a Casale e il polo industriale di Barcon sono due casi emblematici di consumo sbagliato del territorio, con il ricatto dell’occupazione». Marco Tamaro è direttore della Fondazione Benetton studi e ricerche, che recentemente ha ospitato, su questi temi, Salvatore Settis e Gian Antonio Stella.
«Dove stiamo andando? Quale territorio stiamo lasciando ai nostri figli? Sono domande che sento echeggiare da un’opinione pubblica sempre più sensibile. La politica, purtroppo, appare sorda e cieca». Tamaro difende invece il progetto di Pierre Cardin di Palais Lumiere a Porto Marghera: «Almeno in questo caso si tratta di ri-uso del territorio, perchè siamo dentro a un contesto post industriale. Forse manca una visione generale di cosa si vuol fare dopo Porto Marghera». Preoccupa, invece, il grimaldello normativo usato per velocizzare l’approvazione di questi progetti, destinati come sempre ad accendere polemiche e a partorire comitati popolari. E’ l’articolo 32 della legge regionale 35 del 29.11.2001, che deroga a tutte le procedure urbanistiche purchè il progetto sia dichiarato «di interesse regionale».
E’ la procedura usata per la torre del «trevigiano» di Sant’Andrea di Barbarana (dove è nato nel 1922) Pierre Cardin: 244 metri di altezza circondata da 115 mila metri quadrati di aree commerciali, 35 mila metri di residenze, 25 mila di alberghi a Porto Marghera. Costo:1,5 miliardi di euro. Promessi settemila posti di lavoro.
E’ la stessa usata per Veneto Green City, tra i Comuni di Pianiga e Dolo, di cui un terzo proprietà del trevigiano Gruppo Basso: 1,8 milioni di metri cubi su più di un milione di metri quadrati per un polo terziario di innovazione. Costo previsto: 2 miliardi di euro. Altri settemila posti di lavoro.
Identica procedura attesa per il polo industriale di Barcon:un milione di metri quadrati di nuova area industrialeper realizzare il macello più grande d’Europa e la cartiera più importante d’Italia, capaci di lavorare 232 tonnellate di carne al giorno e 450 tonnellaate di carta igienica al giorno. Promessi 300 milioni di investimenti e 600 posti di lavoro. E, infine, stessa procedura per il parco commerciale dell’Ikea a Casale: un’area di 420 mila metri quadrati all’entrata di Preganziol del Passante di Mestre, 200 milioni di investimento e 1300 posti di lavoro garantiti.
«Vedo una politica debole di fronte agli interessi privati – aggiunge Tamaro –. E questo spalanca le porte alla speculazione. Sull’Ikea e Barcon siamo addirittura all’insipienza, con la Provincia che si impegna a cambiare il Piano territoriale di coordinamento per far spazio a queste due discutibili operazioni. Io credo che il limite sia stato raggiunto: siamo allo sterminio dei campi, per dirla con Andrea Zanzotto».
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