martedì 27 dicembre 2011

People's Supermarket revolution spreads

In tempi di crisi etica, economica e sociale, la formula inglese del People's Supermarket si potrebbe introdurre anche da noi. Una risposta alternativa agli ipermercati: una cooperativa, “di proprietà del popolo, per il popolo", gestito in parte da soci-volontari, che fornisce prodotti locali ad un prezzo equo e conveniente.
Sicuramente rivoluzionario rispetto agli schemi attuali dove la grande distribuzione spinge a un consumismo anonimo e soffoca le risorse produttive e commerciali del territorio.

da: www.independent.co.uk
traduzione a cura di: Preganziol Cultura Informazione

Il Big Society project di David Cameron è stato salutato come un progetto esemplare quando è stato lanciato lo scorso anno e, grazie ad un documentario in prima serata, milioni di spettatori sono stati in grado di vederlo operativo. Ora questo “supermercato popolare” si sta preparando per la sua prossima mossa: dare battaglia alle "quattro grandi" catene di negozi di generi alimentari a livello nazionale.

Quando Arthur Potts Dawson, fondatore della Acorn House, primo ristorante eco-sostenibile della capitale (Londra), e l'ex capo chef della Fifteen di Jamie Oliver, ha deciso di istituire un supermercato nel centro di Londra, il suo obiettivo era chiaro: il negozio sarebbe stato una cooperativa, “di proprietà del popolo, per il popolo", gestito da volontari e avrebbe fornito prodotti locali ad un prezzo equo e conveniente.

Quindici mesi più tardi e dopo quasi 1.200 soci, il supermercato in Lamb's Conduit Street, Holborn, ha prodotto circa 1.5 milioni di sterline e continua a crescere di giorno in giorno, anche se in forma leggermente modificata. Ora vende marchi come Heinz e CocaCola ma anche i cibi per animali eticamente prodotti di Pot Noodle e Fair Trade ed è gestito da un ex dirigente commerciale di Marks & Spencer, il quale intende creare con il primo negozio della catena in franchising (che verrà aperto a Hackney, a est di Londra, per la Pasqua del prossimo anno) un "Supermarket della gente". 

L'idea è che le persone pagano 25 £ all'anno per una quota del supermercato e si impegnano a lavorare quattro ore al negozio ogni mese per una riduzione del 10% sui prodotti. Ciò ha suscitato interesse da parte delle comunità di Bristol, Cardiff, Brighton e Glasgow, oltre che dall'Europa, Argentina, Giappone e Thailandia. Il successo dell'iniziativa sociale, crede il suo fondatore, dimostra che la gente vuole una "risposta alternativa" ai grandi ipermarket.

"Si tratta di essere un po’ “rivoluzionari”", ha detto Potts Dawson, 40 anni, cuoco per più di 20 anni che può vantare Mick Jagger come suo ammiratore. "L'industria alimentare è stata acquistata da supermercati. Stiamo cercando di mostrare alla gente cosa sta succedendo e dare loro un maggiore controllo sui propri prodotti. Il Supermarket del Popolo ha iniziato l’attività con lo scopo di essere un canale di distribuzione del cibo, non un intermediario commerciale.

Sembra che Hackney, con i suoi 12 negozi Tesco, tre succursali di Sainsbury, una Morrisons e un Asda, sarebbe il luogo ideale per la "rivoluzione". Il consiglio comunale di Hackney ha offerto alla cooperativa £ 20.000 per costruire a Homerton, e 250 persone hanno già firmato per diventare membri del secondo negozio.

[...]

"La Big Society è stata annunciata dal governo, ma le imprese di grandi dimensioni con peso finanziario non sono ancora convinte a partecipare a questo progetto perché continuano a cercare rendimenti irrealistici", ha detto Kate Bull, che guida il progetto di espansione. "Questo è qualcosa di audace e ambizioso, che potrebbe cambiare la vita ad un numero significativo di persone, ma è un processo rischioso. Abbiamo realizzato che la Tesco è molto più forte della nostra impresa."

Con una crescente attenzione sulla necessità di ridurre gli sprechi alimentari, la signora Bull ha detto che sta progettando una mini cucina, o una "Mensa popolare" nel negozio di Hackney, dove gli avanzi possono essere trasformati in "piatti pronti", che vanno dalle lasagne alla zuppa dai vegetali che stanno per scadere.

Sperando di attuare questa idea su larga scala, il signor Potts Dawson ha lasciato il cda del supermercato e si è trasferito a Dorset per concentrarsi sul suo nuovo progetto, il "Popolo Kitchen". Egli ha in programma cucine di dimensioni industriali, da istituire in tutto il paese, con l'intento di creare cibo e profitto da prodotti che altrimenti andrebbero gettati nel cestino.

"Dobbiamo fermare la produzione di rifiuti nel settore", ha insistito. "Se si vuole che un supermercato funzioni bisogna essere pronti ad essere gambizzati; la concorrenza è molto forte. Sappiamo che non saremo mai un rivale di Tesco, ma siamo una risposta diversa di cui sempre più persone ci hanno detto di aver bisogno.

mercoledì 14 dicembre 2011

da youtube, IL DISCORSO DI UN SENEGALESE

Dopo il vile doppio omicidio di due senegalesi a Firenze da parte di un fascista, ecco l'intervento di un punto di riferimento per la comunità senegalese del posto:


domenica 11 dicembre 2011

Se l'equità è solo una parola

di Daniele Ceschin

Governo necessario, manovra necessaria, equità sociale necessaria ma non pervenuta. Almeno è quanto emerge dalla lettura del decreto “Salva-Italia” che contiene più ombre che luci. Non tanto per le dimensioni e i numeri complessivi, ma per la ripartizione dei carichi fiscali. Se gli italiani avessero un euro per ogni volta che negli ultimi giorni è stata pronunciata o scritta la parola “equità”, non ci sarebbe bisogno di alcuna manovra. È normale che ora si vedano (e si sentano) solo le tasse, ma nei fatti il provvedimento tocca chi ha già dato di più e le categorie sociali per natura fedeli al fisco. E i buoni propositi di miglioramento si scontrano da un lato con i veti di una parte della vecchia maggioranza sorda ad esempio a qualsiasi ipotesi di patrimoniale, dall’altro con la difficoltà di spostare in poco tempo gli oneri verso le sacche di privilegio che ancora (r)esistono. Anche in prima battuta si poteva presentare un testo maggiormente equilibrato. Sarà per questo che non mi sono commosso nemmeno un po’ di fronte alle lacrime della ministra Fornero. L’equità infatti si poteva declinare fin da subito in molti modi senza tanti piagnistei: garantendo l’indicizzazione delle pensioni fino a 1.400 euro, aumentando le detrazioni e le esenzioni per l’Ici-Imu, ammorbidendo le addizionali Irpef che scatteranno da gennaio, mettendo all’asta le frequenze televisive del digitale terrestre. Su questo punto c’è il veto di Berlusconi? Lo si dica pubblicamente senza tanti giri di parole. Cadrebbe il governo? Impossibile, è praticamente blindato. Mentre il ministro Passera approfondisce il tema, qualche osservazione a volo d’uccello.

venerdì 9 dicembre 2011

Convocazione Consiglio Comunale: 12 dicembre 2011

E' stato convocato in seduta ordinaria pubblica di prima convocazione il Consiglio Comunale per il giorno:

Lunedì 12 dicembre 2011 - alle ore 17.00



presso la Sede Municipale, per la trattazione del seguente ordine del giorno:


  1. Approvazione verbali della seduta del Consiglio comunale del 17.11.2011 dal n. 59 al n. 63.
  2. Sostituzione del Consigliere comunale Errico Susanna quale componente della:- Commissione Consiliare Bilancio, Programmazione, Economia ed Attività Produttive, Istituti di partecipazione- Commissione Consiliare Scuola, Attività Culturali, Sport e Tempo Libero, Turismo a seguito nomina ad Assessore.
  3. Regolamento per la tutela ed il benessere degli animali - Approvazione.
  4. Aggiornamento e revisione della Classificazione acustica del territorio comunale e Regolamento per la disciplina delle attività rumorose - Approvazione.
  5. Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento del Consiglio Tributario - Approvazione
  6. Convenzione tra il Comune di Preganziol ed il Corpo Agenti Faunistici Ambientali dell'Italcaccia - Approvazione.
  7. Convenzione tra il Comune di Preganziol e l'Associazione Osservatori Volontari "Città Sicura" - Rinnovo.

giovedì 8 dicembre 2011

Lettera all'egregio Presidente del Consiglio Mario Monti

Egregio Mario Monti,
mi presento innanzitutto, sono un ragazzo di vent’anni, seguo la politica, mi tengo informato,  insomma, faccio quello che dovrebbe fare ogni buon cittadino. Cerco di tradurre in parole la mia rabbia anche se mi creda, è tutt’altro che una cosa semplice.

Allora, dopo una serie di articoli letti sulla Sua manovra, della quale, mi permetta, condivido ben poco, ho ricevuto un messaggio telefonico che per me vale più di mille interventi dei migliori economisti  del mondo, un messaggio di una mia amica che in quelle parole esprimeva l'amore per suo padre. Quel messaggio mi ha profondamente colpito, conosco il padre, una persona meravigliosa, stupenda, disponibile, un gran lavoratore. Lui è del 1961, Nel messaggio mi racconta che suo padre sarebbe dovuto andare in pensione nel 2017 con 40 anni di anzianità, invece no, avete portato l’asticella da 40 a 42 anni. Quindi, se alla Bocconi non insegnano diversamente, 2017+2=2019.

Nel 2019 quindi sarebbe dovuto andare in pensione. Ma cosa succede qualche mese prima?! Nel 2018 entrano in vigore le nuove norme, l’anzianità non viene più considerata, e date l’ergastolo a questi lavoratori e lavoratrici!. Lavorare fino a 66 anni! Ma ha idea di cosa voglia dire per una persona così, una persona che ha iniziato a lavorare a 16 anni?! 50 anni di lavoro?!?

Qualche volta vado a prendere un thè da questa mia amica e circa verso le 22 il padre ci saluta per andare a lavorare in fabbrica! Io amo questa parte dell’Italia, che rispetta il prossimo, porta a casa da mangiare per la propria famiglia, fa andare le figlie all’università, a scuola, non ruba, non evade le tasse! Come potete chiedere a queste persone di fare ANCORA sacrifici solo perché altri hanno rubato, evaso, corrotto, sprecato, sfruttato!

Perché non viene a chiedere a quest’uomo di fare sacrifici di persona?! Magari arrivando con una Maserati, giusto per non sporcarsi con i mezzi pubblici destinati a noi poveri fessi da 1000 e qualcosa euro al mese.

Non getti queste righe in fondo ad un cestino, ci sono delle vite tra queste parole.

Distinti saluti
Davide Busetto

giovedì 24 novembre 2011

PREGANZIOL RIMANE SENZA VICE-SINDACO

Terremoto in Giunta, si dimette il vicesindaco Daniele Biadene (nella foto). Il titolare dei referati a Istruzione, Associazionismo, Manifestazioni e Personale lascia la carica. Il sindaco Sergio Marton ne prende atto e tra le fila del PDL cercherà il sostituto per il mini-rimpasto.

Una decisione che non arriva inattesa, visto che Biadene aveva deciso a giugno di lasciare il PDL a causa della diversa visione politica rispetto ai vertici nazionali, restituendo la tessera. Tuttavia aveva deciso di rimanere in Giunta, creando qualche malumore.

Biadene comune rimarrà in Consiglio e manterrà il proprio appoggio alla Giunta Marton: ed ora è corsa a due tra gli assessori Simone Tronchin (coordinatore PDL a livello comunale) e Dino Vecchiato, che nell’ultima tornata era risultato il più votato. Nel frattempo martedì prossimo alle 17 verrà convocato il Consiglio comunale.

da oggitreviso.it