sabato 5 gennaio 2013
Cultura e Diritti
Tira una brutta aria da queste parti. E’ il vento
dell’arretratezza culturale che parte dalla Liguria e arriva diretto
nella Marca Trevigiana.
Persone con ruoli pubblici importanti, un parroco, un assessore, fanno del bieco moralismo sulla pelle delle DONNE.
E la cosa peggiore è che lo fanno sulla pelle delle donne violate o ammazzate.
Persone con ruoli pubblici importanti, un parroco, un assessore, fanno del bieco moralismo sulla pelle delle DONNE.
E la cosa peggiore è che lo fanno sulla pelle delle donne violate o ammazzate.
l’Italia ha un record terribile in questo : un femminicidio ogni due
giorni nel 2012! Qui non si scherza, non ci si possono permettere
predicozzi falsamente moralistici né commenti leggeri su FB; ogni donna
che viene violata, maltrattata, ammazzata, riveste una pesante
sconfitta per tutta la società italiana.
Veniamo da vent’anni in cui la figura della donna è stata oggetto di
pesanti strumentalizzazioni, il suo corpo reso merce; e questo è
passato come messaggio culturale pregnante.
Non c’era davvero bisogno di tornare a questi biechi commenti maschilisti.
Cosa significa “provocare”? Significa forse che il maschio italiano
ha biechi istinti a cui non sa sottrarsi? Che è sufficiente che una
ragazza vesta in modo poco conforme ad una vecchia morale, per
scatenare il bisogno di stupro o la follia omicida in un uomo? Significa
che una donna non può respingere degli approcci non graditi, senza
temere di essere massacrata di botte? Significa che una donna deve
aspettarsi ritorsioni e violenze di ogni genere se decide di lasciare un
uomo o se vuole affermare la propria identità all'interno di una
coppia?
Quello che serve alle nostre comunità è il ritorno ad una vera
cultura di genere che riporti dignità e rispetto per le donne. Una
cultura che permei la società, che sia per le nuove generazioni un
supporto per una crescita civile e moderna, in cui le donne abbiano gli
stessi diritti degli uomini: sul lavoro, in famiglia, all’interno della
comunità in cui vivono.
Serve una rinascita etica che passi da investimenti umani ed
economici in tutti settori in cui l’educazione, la prevenzione, il
sostegno alle persone sono fondamentali per una crescita sana e
consapevole degli individui.
Serve poi la consapevolezza dell’importanza che chiunque abbia un
ruolo pubblico, deve farsi portavoce delle istanze di tutti i cittadini,
non di un suo sentire personale.
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